• 24/04/2024

Il "native-speakerism" nell'insegnamento dell'inglese: oltre la competenza linguistica

Negli ambienti di insegnamento dell'inglese come lingua straniera (EFL) e seconda lingua (ESL), c'è spesso un'enfasi eccessiva sulla competenza linguistica nativa degli insegnanti. Questo fenomeno, noto come "native-speakerism", si basa sull'idea errata che solo i madrelingua anglofoni possano insegnare efficacemente la lingua. Questa mentalità costituisce un ostacolo all'accesso dei non madrelingua alla professione di insegnante, nonostante le loro eccellenti competenze pedagogiche.

Cos'è il native-speakerism?

Il native-speakerism è una forma di discriminazione basata sull'idea che solo i madrelingua di una lingua possano trasmetterla in modo autentico e corretto. Questo concetto sottintende che la competenza linguistica naturale di un madrelingua sia sufficiente per garantire un insegnamento efficace, trascurando le competenze pedagogiche e didattiche essenziali.

Competenza linguistica vs. competenze pedagogiche

È fondamentale distinguere tra la competenza linguistica e le competenze pedagogiche quando si valuta un insegnante di inglese. La competenza linguistica si riferisce alla padronanza della lingua stessa, inclusa la grammatica, il vocabolario e la pronuncia. D'altra parte, le competenze pedagogiche riguardano la capacità di progettare lezioni efficaci, di utilizzare strategie di insegnamento adatte agli studenti e di valutare il progresso degli studenti nel tempo.

Perché è un errore focalizzarsi esclusivamente sulla competenza linguistica?

Valutare gli insegnanti solo sulla base della loro competenza linguistica nativa è ingiusto e limitante per diversi motivi:

  1. Non tutti i madrelingua sono insegnanti efficaci: essere un madrelingua non garantisce automaticamente la capacità di trasmettere la lingua agli altri. Molte persone hanno un'ottima padronanza linguistica ma non hanno esperienza o formazione nell'insegnamento.
  2. Esclusione degli insegnanti non madrelingua qualificati: molti insegnanti non madrelingua hanno ottime competenze pedagogiche acquisite attraverso la formazione e l'esperienza. Questi insegnanti possono offrire un'ampia prospettiva culturale e una comprensione più profonda delle sfide degli studenti non madrelingua.
  3. Diversità di accenti e stili di apprendimento: gli studenti che imparano l'inglese da insegnanti non madrelingua possono essere esposti a una varietà di accenti e stili di insegnamento, preparandoli meglio per un mondo linguisticamente diversificato.

Il ruolo cruciale delle competenze pedagogiche

Le competenze pedagogiche sono fondamentali per un insegnante di lingua efficace. Un insegnante con una solida formazione pedagogica può:

  • Adattare le lezioni: progettare e adattare le lezioni per soddisfare al meglio le esigenze degli studenti.
  • Motivare gli studenti: utilizzare strategie efficaci per mantenere gli studenti motivati e coinvolti.
  • Correggere errori e fornire feedback: correggere gli errori in modo costruttivo e fornire feedback chiaro e utile agli studenti.
  • Comprendere le sfide degli studenti: avere una comprensione approfondita delle sfide linguistiche degli studenti non madrelingua e offrire approcci personalizzati per superarle.

È tempo di superare il native-speakerism nell'insegnamento dell'inglese. Gli insegnanti dovrebbero essere valutati sulla base delle loro competenze pedagogiche e della loro capacità di facilitare l'apprendimento degli studenti, indipendentemente dalla loro lingua madre. Dobbiamo abbracciare la diversità e riconoscere che la padronanza della lingua e le competenze pedagogiche sono due aspetti di pari importanza quando si tratta di educare efficacemente gli studenti di inglese in tutto il mondo.

Autore: Gabriele Scollo – Content Marketing Executive, Cambridge University Press & Assessment, Italy

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