• 03/12/2020

Global Schools Festival - Verso il 2021

La pandemia in corso può aver costretto gli insegnanti a fare lezione in modo insolito, ma non è riuscita ad evitare che lavorassero insieme per trovare delle alternative. La scorsa settimana, migliaia di insegnanti come te hanno partecipato al Global Schools Festival. Siamo quasi alla fine di questo 2020, un anno incredibilmente pieno di sfide. Il 2021 non sarà da meno, ma questa volta si tratta di sfide che siamo preparati ad affrontare.

Grazie all’esperienza dei nostri relatori e alla resilienza della comunità globale di insegnanti, abbiamo già idee in abbondanza da portarci nel nuovo anno. Sicuramente, molte di queste idee saranno sorte dagli errori fatti nel 2020. La scorsa settimana abbiamo parlato proprio di come dagli errori sorgano opportunità, ed è con questa filosofia che ci stiamo preparando all’anno che verrà. Abbiamo parlato di cosa possiamo iniziare a imparare adesso per migliorare già dalla prossima lezione, e di come ciò che facciamo adesso avrà effetti per anni a venire.

Ecco qui sotto alcuni esempi di come le tematiche chiave dell’insegnamento online, del coinvolgimento e dell’insegnare la sostenibilità sono state trattate, ma ogni speaker al Global Schools Festival è stato di grande ispirazione e tutte le sessioni possono già essere riviste sul nostro canale YouTube.

Una galassia di idee per il 2021

“Tradizionalmente, gli spazi didattici vengono classificati in due categorie: quello della classe e quello dei compiti a casa. Gli spazi virtuali che ci troviamo a dover esplorare oggi, aprono a un universo di opportunità, regalandoci nuovi modi e motivi per mettere al centro gli studenti.” (Fabio Galvanini)

Fra gli highlights di questo festival non potevano che spiccare i nostri Fabio Galvanini e Sarah Ellis, che durante il loro talk hanno presentato numerose attività pratiche per supportare tutti quei docenti che, in Italia come in tante altre parti del mondo, si trovano ancora a fare i conti con i tempi e gli spazi inediti della didattica a distanza, e probabilmente dovranno farlo ancora per qualche tempo. Grazie ai loro spunti, potrai portare con facilità una varietà di approcci e metodologie nella tua classe: dall’apprendimento collaborativo, ai dibattiti, alla classe capovolta e così via. 

Ad esempio, avevi mai pensato di utilizzare Instagram per un’attività di flipped classroom per presentare una nuova struttura grammaticale? 

Fabio e Sarah suggeriscono, passo dopo passo, come sviluppare questa attività e molte altre, inclusi consigli su come sfruttare i virtual backgrounds per attività di didattica online o ibrida, o su come svolgere un’analisi dei tuoi materiali didattici per pianificare, all’interno della didattica digitale integrata, quali attività svolgere come sincrone e quali possono essere invece assegnate come asincrone.

Errori grandi, errori belli

“Una lezione online non è un surrogato di una lezione in presenza, è un modo diverso di insegnare con i suoi limiti e i suoi vantaggi. Sfrutta questi vantaggi” (Nick Bilborough)

Avete notato che Nick indossava calzini spaiati? I calzini spaiati possono essere sintomo di una mattinata confusa, ma si tratta di un errore o di un’opportunità per essere creativi? Nessuno sarebbe reso più saggio dai calzini che indossa in una normale lezione, ma le lezioni online devono essere visuali. Metti una webcam per terra e quei calzini potranno diventare delle star! Pensa a quante cose potrebbero racconare…

Nick ha condiviso con noi alcuni video delle sue lezioni online con degli studenti a Gaza. Dopo il primo, hai provato anche tu un senso di sollievo quando ha smesso di condividere lo schermo? Secondo Nick, anche i ragazzi hanno provato la stessa sensazione. Il secondo video è un esempio di come il suo stile di insegnamento sia poi cambiato, dopo aver compreso il suo errore. Come puoi vedere, dare ai ragazzi la possibilità di parlare li ha fatti alzare dalla sedia e avvicinare alla webcam. Si è creata un’energia che prima non c’era.

Un regalo è più bello quando è impacchettato?

A meno che non ci sia troppo nastro adesivo, o che la carta sia di quelle troppo difficili da strappare, aprire un pacco regalo lo rende decisamente più attraente, qualsiasi cosa sia contenuta al suo interno. Questo perché non sapevi cosa contenesse. Non ti è semplicemente stato dato, ha stuzzicato la tua curiosità. La curiosità è uno dei 6 mattoncini per costruire le lezioni coinvolgenti di cui la Dott.ssa Heike Krüsemann ci ha parlato. Lasciare che siano gli alunni a scoprire le cose da sè è più coinvolgente. Per sviluppare una mentalità orientata alla propria crescita personale, gli studenti devono possedere una certa autoefficacia (un altro mattoncino). Devono vedere le attività che svolgono come sfide e sentirsi in grado di poterle superare.

“Prendiamo l’insegnamento sul serio, ma non prendiamo necessariamente sul serio noi stessi”  (Dr. Heike Krüsemann)

Quando insegni, vuoi divertirti. I tuoi studenti vogliono divertirsi quando imparano. È semplice: siamo più motivati ad impegnarci in attività di apprendimento quando ci stiamo divertendo, ed è proprio il divertimento il mattoncino che va a completare la nostra opera.

La plastica non è un drago

Nelle storie di fantasia, spesso c’è un drago sulla strada per il castello. Un leggero inconveniente, ma la sfida è abbastanza semplice: oltrepassare il drago e raggiungere il castello. Ma come dice Matt Larsen-Daw, nel mondo reale, le sfide che il nostro pianeta ha di fronte sono più complesse. Prendi come esempio la plastica. La plastica sta avendo un’impatto devastante sull’ambiente. Ma non basta dire “smettiamo di usarla”, non sarebbe un messaggio accurato. Per avere un vero impatto sul futuro, i nostri studenti devono essere in grado di fare collegamenti. In questo caso, dovrebbero capire la catena di eventi che porta la plastica a finire negli oceani, ed è qui che entri in gioco tu.

“Abbiamo tutti i mattoncini Lego per costruire il futuro che vogliamo.” (Matt Larsen-Daw)

Per la prima volta, siamo in grado di comprendere il nostro impatto sull’ambiente. Questo non significa che dovremmo farci prendere dal panico e scappare presi dai sensi di colpa. Dovremmo invece instillare un senso di speranza nella generazione futura. Comprendiamo il nostro impatto, così da poter avere un impato positivo. Fra tante altre cose, Matt suggerisce che la sostenibilità sia incorporata in tutti gli aspetti della vita scolastica. Dall’esplorazione del terreno della scuola, al piantare semi, al creare un ecosistema completamente nuovo. Nessuno è troppo giovane per essere cosciente della propria impronta!

Vuoi scoprire gli altri temi trattati al Global Schools Festival? Esplora e riguarda tutte le sessioni sul nostro canale YouTube!

Autore: Cambridge University Press ELT Italia

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