• 30/06/2021

Promuovere l'autostima e il benessere in classe

Spesso, in gergo, l’autostima viene intesa come un qualcosa di ereditato geneticamente e che dipende esclusivamente dal modo in cui il bambino percepisce se stesso. Il professor Rafa Guerrero è uno psicologo con un PhD in scienze della formazione ed è anche esperto di emozioni e teoria dell’attaccamento. In questo articolo ci porta a dare uno sguardo più da vicino all’autostima, spiegandoci esattamente di cosa si tratta, come si forma e alcuni segreti per svilupparla in modo sano in classe.

In generale, quando diciamo “L’autostima di Juan è a terra” o “Maria ha un’autostima molto alta” tendiamo a vedere il concetto come qualcosa che cambia raramente. Ognuno di noi nasce con un’autostima alta o bassa e non ha altra scelta che goderne o soffrirne sulla base della fortuna e dei capricci della genetica. Inoltre, il prefisso “auto” all’inizio della parola ci porta a credere che ognuno di noi sceglie consapevolmente il tipo di autostima che vorrebbe.

Autostima: un concetto frainteso

Tutto questo non potrebbe essere più lontano dalla realtà. L’autostima è un costrutto che si forma sulla base del vissuto dei nostri studenti durante l’infanzia e l’adolescenza. È fortemente correlata con il modo in cui noi come genitori ed insegnanti qualifichiamo le loro azioni. Stabilire aspettative realistiche su come completarle è anche fondamentale. Se diciamo a Guillermo che è imbranato ogni volta che gli cade qualcosa per terra, sarà molto difficile che la sua autostima resti positiva e in salute. Anche l’opposto è vero: se Claudia viene lodata per qualsiasi cosa fa e tutti gli errori vengono attribuiti ad altri, potrebbe sviluppare un’autostima falsa e negativa.

Il paragone della piscina

Ti butteresti di testa in una piscina vuota? Direi di no! I neonati vengono al mondo senza capacità di fare qualsiasi cosa autonomamente, che non sia respirare. Siamo noi a dover fare tutto per loro e procurargli ciò di cui hanno bisogno. Ogni volta che i nostri bambini hanno un bisogno (fame, sete, sonno, compagnia, supporto) e noi rispondiamo a quel bisogno, gli stiamo dicendo che gli vogliamo bene, che sono persone importanti per noi. Abbiamo già stabilito che tuffarsi in una piscina vuota è estremamente pericoloso.

Come possiamo goderci quella piscina ancora vuota?

Riempiendola gradualmente. Rispondendo a un bisogno ogni volta che sorge con i nostri studenti, iniziamo a riempire la loro piscina personale poco a poco, ed ogni volta che fissiamo obiettivi che riescono a raggiungere, stiamo aggiugendo un po’ d’acqua alla stessa. Se rispondiamo ai bisogni dei nostri studenti e fissiamo i loro obiettivi, arriverà un momento in cui la piscina sarà abbastanza piena da indicare che la loro autostima è giunta a un buon livello. La piscina non dev’essere completamente piena per poterne godere: anche riempirne poco più di metà permetterà di giocare e divertirsi in modo sicuro. La stessa cosa accade con l’autostima: non dev’essere alle stelle, anzi, questo può anche essere dannoso e poco sano. 

Come promuovere l’autostima nelle scuole dell’infanzia

Dare legittimità alle emozioni e ai desideri dei tuoi studenti

I bambini in età infantile mostrano alle loro figure di riferimento (genitori e insegnanti) i loro bisogni, così che possano essere soddisfatti. Se rispondiamo al loro bisogno di essere visti, ascoltati e abbracciati quando provano un’emozione sgradevole, allora staremo mostrando loro che meritano di essere amati, riempiendo così la loro piscina metaforica.

Fiducia

Fidarsi delle persone intorno a noi è di particolare importanza. So che come adulti a volte troviamo difficile fidarci dei nostri studenti quando si tratta di raggiungere obiettivi. Non dimenticare che in termini di autostima, avere ragione o torto è di pari importanza e dobbiamo accettare il fatto di non poter ottenere tutto.

Come promuovere l’autostima nella scuola primaria

Fissa obiettivi nella zona di sviluppo prossimale

Lo psicologo russo Lev Vygotsky ha detto che le figure a cui il bambino si sente legato devono fissare obiettivi e attività che possono essere raggiunti attraverso lo sforzo e il sacrificio. Ha chiamato questo tipo di obiettivo “zona di sviluppo prossimale”. La sana autostima non viene raggiunta fissando obiettivi che il bambino ha già raggiunto, nè incoraggiandolo a raggiungere obiettivi impossibili. Come dico spesso: un bambino non deve nè andare al passo di una lumaca, nè a quello di Usain Bolt.

Rinforza ed incoraggia

I bambini considerano i loro genitori e i loro insegnanti come persone significative che possono portare la calma o il suo esatto opposto. Prova a spingere i tuoi studenti ad essere sempre più autonomi e fidati di loro. Ricorda: prima che arrivino a fidarsi di loro stessi, spetta a noi dare fiducia a loro.

Come promuovere l’autostima nella scuola secondaria

Gli errori fanno parte dell’imparare

Gli umani sono diversi dalle macchine sotto infiniti aspetti, e come loro figure di riferimento durante le scuole secondarie, dobbiamo capire che gli errori dei nostri studenti non dovrebbero mai essere fonte di presa in giro, anzi, dovrebbero sempre rappresentare un’opportunità di crescita e apprendimento. Lasciando che i nostri studenti commettano errori, permettiamo loro di crescere di fronte alle avversità.

Empowerment

Credo che sia fondamentale credere nei nostri studenti e nelle loro possibilità, così come è cruciale dire loro cosa non possono fare o cosa è pericoloso. Incoraggiarli, credere nel loro potenziale ed aiutarli quando sbagliano è essenziale.

L’autostima è un fattore molto importante affinchè i ragazzi agiscano in maniera sana. Per questo non dobbiamo dimenticare l’importanza del ruolo che gli insegnanti possono rivestire nel favorirne lo sviluppo fra gli studenti.

Autore: Rafa Guerrero, Ph. D. in Scienze della formazione, professore e autore

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