• 21/05/2020

#TeacherExperiences: laboratori virtuali e apprendimento creativo

Continua la nostra nuova rubrica #TeacherExperiences, con un’altra testimonianza della Prof.ssa Francesca Tamani, della Scuola Media Chieppi di Parma.

La pratica della didattica a distanza ha avviato, fin dall’inizio, una inevitabile serie di riflessioni più o meno positive. Inevitabilmente il primissimo impatto è stato avvertito dalla maggior parte del mondo scolastico come difficoltoso e problematico. Docenti, studenti e famiglie si sono sentiti spaesati e spesso inadeguati nell’accedere a queste nuove procedure. In un secondo momento, invece, una volta compresi i meccanismi di base, l’attività si è svolta con maggiore regolarità.

A distanza di due mesi, dopo avere osservato con attenzione e vissuto personalmente varie dinamiche, trovo interessante analizzare e riportare aspetti che provengono dalla mia esperienza. Non è semplice elencare elementi positivi e negativi poiché tutto ricade sempre nell’ottica soggettiva di una valutazione personale. Da docente, una cosa che mi preme, invece, evidenziare, sono alcune riflessioni che possono essere utili allo studio e allo sviluppo di ulteriori idee o progetti futuri. Insomma, fare emergere il buono che la DaD sta mettendo a disposizione per un futuro ritorno in classe e per ripensare ad una  nuova gestione della didattica. Credo, infatti, che da questo momento in poi non sarà più possibile distinguere tra didattica a distanza e didattica in presenza e che ogni docente sarà chiamato a svolgere un lavoro che tenga conto di entrambe le componenti e cercando di trarre il meglio da esse. Un modo più fluido di insegnare applicando a seconda degli ambiti e delle situazioni gli strumenti più idonei e pertinenti.  Per fare questo credo siano fondamentali alcuni elementi. Un buon libro di testo, flessibilità e competenze adeguate del docente e maggiore autonomia scolastica.

Utilizzando Make it! ho subito avviato l’accesso alla piattaforma bSmart e quindi al libro digitale. Le mie lezioni si sono basate principalmente sull’utilizzo della funzione share screen condividendo da bSmart le attività da proporre agli studenti. Lettura, esercizi, listening, reading comprehension, attività di lessico, insomma, la struttura e il materiale di Make it! sono stati assolutamente preziosi, completi e facilmente fruibili anche a distanza. Parallelamente, sulla piattaforma bSmart ho attivato 3 corsi: “ English grammar” con approfondimenti grammaticali, “CLIL Music” dedicato ad un percorso sulla musica  attraverso metodologia CLIL e  “ Un compito di realtà” rimodulato per essere svolto a distanza. Di tanto in tanto ho utilizzato materiale video sempre tratto da Make it, oppure,da risorse scaricate da altri siti. In questo modo la didattica si è svolta in modo scorrevole e i miei programmi sono stati conclusi regolarmente.

Ma la parte più bella e creativa di questa esperienza è arrivata dopo circa un mese dall’inizio di questa emergenza. Proprio in questo frangente ho capito quanto sia importante l’impronta dell’insegnante, la sua creatività, le sue competenze e l’autonomia che la scuola gli concede. Così, ho ritenuto che i ragazzi avessero necessità di un luogo virtuale che non fosse una vera e propria classe, ma uno spazio dove sentirsi liberi di partecipare, di approfondire, di mettere in campo la loro creatività e fare emergere passioni e interessi. Per questo motivo ho creato dei laboratori virtuali a frequenza facoltativa nei quali ho affrontato, a seconda della tipologia e delle caratteristiche dei partecipanti, diversi argomenti. Per fare alcuni esempi ho presentato un corso monografico su “Amleto” di Shakespeare, un corso CLIL di matematica “Operations wtih algebraic fractions” e un corso CLIL di scienze e astronomia “The last voyage”.

Sono stati momenti di apertura, di scambio, di approfondimento che hanno rappresentato un valore aggiunto, un potenziamento ma anche un laboratorio utile per sperimentare un modo di procedere anche nel futuro. Perché non ipotizzare per il rientro nel nuovo anno scolastico corsi extracurricolari o webinar a distanza per studenti? Percorsi che possano coinvolgere gli alunni nel pomeriggio ed invitarli ad approfondire determinati argomenti o semplicemente essere di sostegno per il ripasso di regole grammaticali prima di una verifica. Perché non inserire questa modalità in un progetto sull’orientamento scolastico, creando percorsi di indirizzo e fornendo ai ragazzi prospettive ampie e dettagliate tramite collegamenti a corsi mirati su discipline specifiche? Questa, a mio avviso, è la nuova sfida che la didattica a distanza ci ha messo di fronte e alla quale non possiamo non dare una risposta. I singoli docenti e le scuole dovranno affrontare a settembre con il rientro in classe questi numerosi interrogativi. La percezione è che, ormai, “tornare indietro” appare superato, vetusto e si avverte il bisogno di una didattica fluida che si adatti a persone e situazioni, pronta a rimodularsi al bisogno, gestita con strumenti e strategie più agili. Un balzo in avanti di decenni, in pochi mesi.

Autore: Francesca Tamani - Docente Parma

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